«SONO UN PAPÀ: NON VOGLIO FARE SEMPRE IO LA PARTE DEL SEVERO»
di Renata Maderna
Un papà si lamenta perché la moglie gli chiede di sgridare il bambino. Non è giusto perché così la mamma sminuisce sè stessa. Ma i genitori, ricorda la nostra esperta, non sono scambievoli in tutto.-
Nicolò
— Caro Nicolò, credo di poterti accontentare per una delle tue richieste, ma forse ti deluderò per quella sottesa alle tue parole. Condivido che tua moglie farebbe meglio a non citarti come extrema ratio a cui appellarsi quando Matteo non ubbidisce, perché non è giusto nei tuoi confronti, ma anche nei suoi, che con questo stratagemma (detto tra di noi, motivato ogni tanto dalla legittima difesa!) sminuisce sé stessa e rischia di rendere di minor effetto le sue stesse parole. Nello stesso tempo, però, confesso che ho un parere diverso sulla capacità di essere scambievoli in tutto, che tu consideri un valore importante. Attenzione, però: non mi riferisco alla gestione di biberon, passeggini o altro, per cui è prezioso avere la disponibilità di quattro mani (evviva i nonni, che spesso le moltiplicano per 2 e per 4). Ma penso a un altro tipo di intervento, che nasce dai talenti e dai doni di noi genitori (dettati dalle belle differenze tra sessi e caratteri diversi) su cui i bambini imparano a contare. Nascono così, favorite dalla quotidianità, più che dalle dichiarazioni a parole, le “specializzazioni” dell’affetto e dell’educazione, gli argini sicuri del torrente emotivo dei figli. Una ricchezza, una risorsa preziosa. Di cui, caro Nicolò, si deve andare orgogliosi. Come di tutte le fatiche.
da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 18 marzo 2018