Verso le Settimane sociali. Giovani, sui territori la comunità «Lab.Ora»
Verso le Settimane sociali e il Sinodocon la bussola della "Laudato si’". Prossimo incontro a Caltagirone.-
«Selezionare una nuova classe dirigente che possa portare avanti le sorti del Paese con intelligenza». Con queste parole Salvatore Martinez, presidente per l’Italia di Rinnovamento nello Spirito, ha definito gli scopi del progetto 'Lab.Ora', che punta a formare «Mille giovani servitori del Bene comune».
Attraverso incontri con «testimoni-padri», che siano «generativi » di iniziative sul territorio. Il sodalizio, che ha lavorato per un anno sotto traccia, ieri ha presentato le iniziative fatte e quelle future. In una prospettiva che guarda alle imminenti Settimane sociali dei cattolici italiani in programma a Cagliari in ottobre. Ma anche al Sinodo dei giovani del 2018. E che si inserisce nel decennale della Chiesa italiana dedicato all’educazione. E ovviamente con iscritte nella ragione sociale le parole di Papa Francesco al convegno ecclesiale di Firenze, che ha invitato i giovani a costruire l’Italia in dialogo con la società e la politica e insieme agli uomini di buona volontà. Non a caso a organizzare l’iniziativa che non intende avere ricadute direttamente politiche, né vuole essere un «super-movimento», hanno ribadito i presenti - è l’associazione 'Laudato si’'.
Proprio all’enciclica si è ispirato uno dei primi frutti degli incontri svoltisi finora. E presentati in apertura. Mario Viglietti, della diocesi di Pozzuoli, dopo l’incontro di Vico Equense a fine 2016, ha tratto dall’enciclica alcune domande e le ha girate ai candidati alle amministrative, poi ha messo le interviste su YouTube «in modo che i cittadini potessero votare in modo consapevole». A partire dall’altro incontro sinora svolto (lo scorso maggio a Sestri Levante) Francesco Sismondini, della diocesi di Ventimiglia-Sanremo, ha tratto l’ispirazione per mettere in programma una conferenza su un tema 'caldo' nella sua realtà: l’immigrazione. Due esempi di progettazione dai territori, che sono nel dna dell’iniziativa.
Come hanno spiegato - oltre a Martinez , che presiede l’associazione 'Laudato si’' - i due vice don Aldo Buonaiuto (animatore spirituale della Comunità Papa Giovanni XXIII) e Raffaele Bonanni (ex segretario Cisl oggi impegnato nell’Università), nonché alcuni dei membri del direttivo, Francesco Bonini (rettore della Lumsa), Cesare Mirabelli (presidente emerito della Consulta a consigliere generale dello Stato Città del Vaticano) e il giornalista Alessandro Banfi. L’iniziativa vuole essere «un’avventura rivoluzionaria » che punta a rispondere all’isolamento che oggi i giovani vivono, quasi in una «terra di nessuno », ha detto Buonaiuto. L’esigenza, ha ripreso Bonanni, è di «rivitalizzare i corpi intermedi», garanzia per costruire una «società buona». Un «lavoro faticoso dai tempi lunghi», ha sottolineato. Si tratta, ha incalzato, Mirabelli di individuare gli «snodi» in cui incarnare la Dottrina sociale. Occorre, ha detto il giurista, una «sussidiarietà non passiva o rivendicativa, ma intelligente, che sa analizzare la situazione e rimboccarsi le maniche». Bonini, infine, ha invitato a «prendere in parola e mettere in opera»
Papa Francesco e a superare le «appartenenze chiuse». I docenti dal canto loro sono chiamati a una «formazione testimoniale». Gli incontri ai quali partecipano giovani impegnati segnalati dai vescovi, hanno una fase preparatoria. e una 'post'. Il prossimo sarà dal 19 al 23 luglio a Caltagirone. Finora sono state coinvolte le conferenze episcopali di Campania, Liguria, Piemonte e Sicilia. Obiettivo è un «progetto sistemico».
da www.avvenire.it
@Riproduzione Riservata del 11 luglio 2017